MIRCA CANTONI

Rassegna Culturale

“Arte in Villa Mabulton”

2012-2013

4 Novembre 2012

a cura di Raffaella Ferrari

Presenta

Mirca Cantoni

 

Mirca Cantoni nasce a Spilimbergo, attualmente vive ed opera a Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli (UD).

Appassionata d’arte sin dalla più tenera età, inizia i suoi studi artistici giovanissima come allieva del maestro Coceani. Grazie alla sua attività di design e arredi inserisce nelle sue opere materiali usati nel suo lavoro: le resine.

Ha partecipato a varie mostre collettive e personali conseguendo consensi sia dalla critica che dal pubblico.

Attualmente è membro dell’Associazione Culturale “Quadrante Arte” Cargnacco e dell’Associazione Culturale AQA con il critico Rafaella Loffreda.

Alla base della vita artistica e quotidiana di Mirca c’è la curiosità e, proprio questa attitudine alla scoperta di cose nuove, nuovi incontri, nuove esperienze, l’artista è condotta a trasferire nel suo lavoro l’esperienza di vita guidandola però verso la separazione definitiva dal figurativo per giungere al mondo dell’arte informale dove tutto è permesso.

Il fitto fraseggio delle opere, eseguito con l’uso delle spatole e pennelli di diverse misure, su supporto di polistilene accuratamente preparato con stucchi, prende voce a mezzo di colori acrilici appositamente preparati in base alle tonalità scelte da una gamma di circa 1000 colori.

La gran signora e padrona incontrastata nell’opera della Cantoni è la resina sia addensata che liquida, alla quale talvolta vengono mescolate polveri metalliche, ossidi, thè o elementi della natura quali: semi, polveri naturali o foglie.

Le opere realizzate da Mirca sono il frutto di una profonda osservazione di ciò che la circonda.

Gli elementi catturati con gli occhi nei suoi percorsi di vita vengono metabolizzati per poi essere trasferiti nei supporti già predisposti con studiati spessori.

Al momento della realizzazione dell’opera Mirca si affida alla sensazione del momento e lascia che la sua mano venga guidata dall’istinto e dalla libertà che solo l’informale può accettare. Di certo è che alla base dell’opera dell’autrice ci sono vari retaggi e studi artistici fatti in passato e rivolti all’arte figurativa e, solo grazie a questa cultura di base, l’artista è stata in grado di trovare “eccezionali” equilibri-armonie e prospettive tradotte poi informalmente.

I colori della tavolozza di Mirca sono per lo più tonalità scure, ma il significato dell’opera va oltre il messaggio cromatico, anzi si stacca completamente.

L’artista esprime attraverso la sua cifra espressiva missive di sentimenti positivi, emozioni intime, sensazioni personali. Razionale, prudente e ottimista queste peculiarità individuali sono ben trasferite nelle opere e l’equilibrio prende forma sia grazie a moduli riproposti che nella libertà operativa data dalle grandi dimensioni di alcuni quadri.

Quest’armonia ottenuta è una sorta di ringraziamento a qualche entità superiore, l’artista pensa che nulla sia venuto per caso nella sua vita, ma che tutto faccia parte di un disegno divino, così i suoi sguardi si perdono nell’infinito della natura e i suoi sentimenti si liquefanno e si aggregano nelle resine fermandosi in una sorta di ibernazione di pensiero positivo.

 

Raffaella Ferrari

Critico d’arte



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