DAVID BROGI

La Metafisica dell’Invisibile

Raffaella Rita Ferrari ©

critico dell’arte e curatore

 

L’arte di David Brogi si rivela attraverso una sottile tessitura di forme, colori e concetti, oltrepassando il semplice intento di ritrarre il mondo reale. La sua abilità nel combinare scultura e pittura riflette una comprensione profonda dei linguaggi visivi e della loro semiotica, trasformando il gesto creativo in un legame essenziale tra significato e forma, ossia tra ‘significato e significante’.

Così, il linguaggio prescelto e declinato all’arte figurativa, non si circoscrive a riprodurre limitatamente il reale tangibile e visibile, ma piuttosto lo filtra attraverso l’invisibile prisma interiore. Brogi si distingue per la capacità di andare oltre la mera rappresentazione iconica, allontanandosi dalla semplice copia del mondo esterno e conferendo ad ogni opera la sua personale prospettiva, permeata da sentimenti e percezioni personali.

Nella scultura, l’artista coniuga progettazione, meditazione e lentezza esecutiva. Ogni busto, frutto di una ricerca radicata nel dato reale, si trasforma in una testimonianza pulsante della vita, rivelando stati d’animo, storie di vita vissuta e soggetti riconoscibili al pubblico. La plasticità intrinseca della materia plasmabile, quale l’argilla, rivela il suo carattere medianico nella trasmissione della sensibilità dell’autore e nella manifestazione di uno sguardo attento sul complesso tessuto delle relazioni umane. L’opera d’arte nascente così non enfatizza il soggetto ritratto ma comunica un’unione sottile tra le parti, rivelando così una sorta d’intimità tra l’artista e il suo ‘medium’.

Attraverso la metamorfosi della materia attivata da attimi di creatività ‘indomabili’, l’artista concretizza il suo pensiero, trasformando il concetto in forma tangibile. Questo processo di trasmutazione implica una profonda connessione tra l’esperienza psicologica individuale e la dimensione universale dell’umanità. La materia, duttile e plasmabile, è così veicolo attraverso il quale si esplicita non solo il sentire personale dell’artista, ma anche una sorta di archetipo emotivo che coinvolge intensamente chiunque vi dedichi l’attenzione. La sottile traduzione artistica si svela con una immediatezza tale da evidenziarsi, specialmente nella scultura, attraverso la meticolosa attenzione riservata ai dettagli. Tale manifestazione propone e guida l’osservatore di sensibilità acuta in un complesso intreccio di interconnessioni emotive e intellettuali. La pittura di Brogi, al contrario, emancipa l’istintualità dell’atto creativo, fluendo da un corso emozionale che si concretizza sulla tela. L’artista trascura per scelta l’adesione ai canoni estetici convenzionali e si concentra piuttosto sull’essenza passionale del suo libero vagare artistico. Colori surreali, caramellati e carichi di energia eterea si fondono in un ambiente metafisico, dove gli orizzonti infiniti si cristallizzano in un non-tempo. L’analisi della pittura di Brogi richiede uno sguardo attento che va oltre l’impatto visivo iniziale. La topologia spaziale, l’eidetica delle linee e l’organizzazione cromatica emergono come chiavi interpretative per sondare la profondità della sua opera. Le macchie di colore, evocative del reale, rivelano una correlazione simbolica che trascende il tangibile, quale una vela che simboleggia il desiderio di superare i limiti umani o un orizzonte che segna la transizione dalla finitezza allo spazio indefinito.

L’arte, in quanto strumento di riflessione e rinascita, si spiega attraverso simboli che s’intrecciano con la nostra esistenza, spesso sfuggenti alla nostra consapevolezza, e ne rivela desideri che albergano talvolta nell’ombra. Brogi, nell’approfondire il tema materno attraverso il simbolismo dell’acqua, rivela un impulso di rinnovamento cruciale e necessario nelle diverse fasi della vita umana. Il suo sguardo attento al mare, interpretato come la madre primordiale, lo concepisce come luogo in cui nascono e si manifestano emozioni, simboleggiando, quindi, la rinascita. In questo modo, l’arte per l’autore si rivela come un viaggio oltre la superficie visibile, un’immersione nella metafisica fantastica del pensiero e dalla creatività incessante. La produzione pittorica di David si snoda come un viaggio attraverso l’arte istintuale, qui, il tempo assume una peculiarità singolare, sospendendosi e offrendo l’opportunità preziosa di raccogliere le sfumature più intime di noi stessi, di narrare la nostra esistenza. In questo scenario di contemplazione, persino il respiro si interrompe, lo sguardo si fissa in uno stato d’incanto che non cerca il dettaglio e si viene accolti in una sceneggiatura preziosa del teatro intimo dell’artista, in uno svelarsi di nuove ed imprevedibili ambientazioni al limite con l’evanescenza. L’opera di Brogi si configura come un viatico per un cambiamento radicale nel modo di vedere e sentire il mondo, in cui emerge un enigma visivo che, con sobrietà, riflette la complessità e la profondità dell’esperienza umana. Il connubio tra visibile e il non visibile così si manifesta come un ponte sottolineato tra estetica formale e una profonda connessione con il contesto circostante. Richiamare all’attenzione la riflessione sulle sfumature impercettibili, sulle connessioni sottili e sulle complessità che permeano il quotidiano si colloca in linea con l’invito alla contemplazione, un invito sempre intrinseco nell’opera di Brogi. Questo suo modo di percepire non si limita così ad una mera indagine, ma promuove un coinvolgimento attivo e consapevole, consentendo alle diverse prospettive di intrecciarsi come i fili di un tessuto più ampio. In questo spazio dell’arte ben delineato emerge, come una forza unificante e capace di ampliare la nostra comprensione, il riflesso fedele delle tematiche presenti nell’opera di questo artista.

 

 


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