VALERIA GUBBATI

 Valeria Gubbati

 

La cifra espressiva della Gubbati nell’opera pittorica si divide in vari cicli di sperimentazione che vanno dal figurativo all’informale. Attualmente, l’amore per l’artista nei confronti del popolo Maya, la porta a fermare sulla tela il personale attaccamento verso questa popolazione; ne nascono così ritratti di guerrieri, donne e uomini che si rifanno emblematicamente alle loro caratteristiche e fisionomie originali. Lo sforzo pittorico più grande affrontato dalla Gubbati è quello di cercare di rappresentare realisticamente nei soggetti ritratti gli atteggiamenti più significativi come: il carattere e i sentimenti. Pur non ricorrendo alla tecnica della prospettiva, l’autrice è riuscita a creare l’illusione dello spazio e per dare l’idea della prospettiva e del volume, realizza sfumature ottenute da fitti intrecci di tratti scuri e gradazioni di colori, disponendo le figure su differenti registri orizzontali. L’attento dosaggio delle luci e delle ombre evidenzia la cura meticolosa dei dettagli. Con l’antico popolo dei Maya l’artista condivide la capacità di osservare il mondo in modo spontaneo ed istintivo. Il linguaggio pittorico della Gubbati, in queste opere, si fa riconoscere come originale, soprattutto nel ricco accostamento di colori e delle tonalità usate, cosicché i colori vivaci o cupi utilizzati, sono fonte di contrastanti esiti coloristici davvero convincenti. Le visioni realistiche-emozionali- poetiche dei soggetti raffigurati, ci restituiscono immagini di grande immediatezza, in cui il colore si fa vibrante, denso e materico. La traccia determinata, fortemente espressiva, non è sempre pulita e si avviluppa in linee schematizzate di getto in cui rinveniamo, nella scambievolezza fertile tra luce e colore, lo stesso valore lirico-simbolico atto a pronunciare le dinamiche intime dell’artista. Il colore diventa dunque luogo di auto-conoscenza e di elaborazione di un’esperienza vissuta, ed è anche simbolo della maturazione di un personalissimo codice espressivo.

L’astrattismo geometrico, protagonista di un altro ciclo di pittura della Gubbati, che talvolta si sviluppa in un virgolettato o spiraliforme ed è caratterizzato da una stesura di colore liquido alternato al pastoso e materico, basa anch’esso la sua forza sul colore che definisce con energia i propri spazi strutturali. La ricerca della Gubbati, attraverso questo linguaggio pittorico, è molto profonda ed assegna a queste personali creazioni, l’individuale investigazione nell’universo interiore. L’artista si immette così nel mondo delle sensazioni e si fa catturare da suoni e da oscillazioni sublimi eviscerate dal colore. Si estende mano mano il concetto di base che va ben oltre rime o lirismi legati alla vita, ma accarezza l’universo interiore cercando nell’armonia la globalità del proprio significato, proiettando tutto ciò che ci circonda e ci compone verso l’infinito. La Gubbati traduce tutto ciò in segni simbolo che vivono e si trasformano in vibrazioni segrete.

Raffaella Ferrari

 

 


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