SILVANO ZOMPICCHIATTI.

SILVANO ZOMPICCHIATTI

VILLA MABULTON

“Su Pei Monti”

17 dicembre 2011

Villa Mabulton

Golf Club Chiasiellis, Mortegliano (UD)

SILVANO ZOMPICCHIATTI

Silvano Zompicchiatti è nato a Cividale del Friuli nel 1940 e ha vissuto per lungo tempo a San Leonardo nelle Valli del Natisone. Attualmente vive a Udine, mentre il suo studio è a Pantianicco di Mereto di Tomba.

Ha intrapreso la sua attività artistica alla fine degli anni ’70 privilegiando la tecnica a china a tratto e acquerellata su carta.

Incessanti le sue presenze a mostre collettive, personali, ex tempore, concorsi in Italia e in Europa, ottenendo vari riconoscimenti, attestati e segnalazioni di merito.

Collabora dal 2002 con l’AUSER di San Pietro al Natisone e, sempre per l’AUSER ma di Pasian di Prato, insegna a corsi la sua tecnica artistica.

Il suo studio è aperto a tutti a Pantianicco di Mereto di Tomba.

Zompich è il suo nome d’arte.

 

Le tematiche affrontate da Zompicchiatti sono scorci di borghi antichi delle Valli del Natisone e della pianura friulana, cortili, ambienti, in cui i particolari sia della natura che delle architetture vengono catturati dai suoi pennini e intrappolati nella carta, un lavoro intenso il suo, ricco di prospettive e toni chiaro-scurali, ottenuti dalla meticolosa ed attenta sovrapposizione delle chine.

Il gioco di bianco e nero attento ed armonico, in cui i bianchi escono imponenti dalla stesura a tratti della china nera, delineano la sua precisa ed inconfondibile nota stilistica.

Per la realizzazione dei suoi scorci l’artista si appella costantemente alla memoria e, durante la realizzazione delle sue grafiche, riesuma e rimette in vita i suoi ricordi di luoghi a lui cari, luoghi visti, vissuti ed impressi nel suo intimo indelebilmente, la riproduzione sembra fotografica, ma non lo è perché è frutto solo ed esclusivamente del ricordo romantico di quei luoghi.

Silvano ripropone così una attenta galleria di immagini storiche, di luoghi ancora esistenti e di altri dismessi, dimenticati o assorbiti dalla natura.

L’acuto senso del buongusto e l’innato senso dell’osservazione dell’artista uniti alla tecnica ben consolidata fanno delle opere di Zompich opere di altissimo livello artistico.

Egli attraverso le sue opere risveglia in noi memorie ancestrali, ricordi di viaggi, escursioni, passeggiate, una sorta di diario di bordo e, inevitabilmente scorrendo i suoi quadri, troveremo e risveglieremo il ricordo di luoghi vissuti anche da tutti noi facendo della sua produzione parte della nostra storia personale.

I paesaggi innevati di Zompich si caricano di magia, la magia della neve, del Natale vicino e, quelle chiesette o crocifissi posti lì, isolati, immersi nella natura quasi incontaminata divengono e assumono tutta l’importanza sacrale delle grandi e maestose architetture cinquecentesche, mantenendo però il fattore umano e terreno intatto ed inalterato.

La semplicità e la limpidezza del linguaggio artistico di Silvano colgono e sedimentano in noi l’immenso e puro sentimento del compiacimento.

Nonostante le opere di Zompicchiatti non siano a colori, a loro non manca nulla, visto che nell’immediato nostro immaginario, elaboriamo la più vasta gamma di colori puri e meravigliosi della natura.

 

 

 

Raffaella Ferrari

Critico d’arte e curatrice di eventi

 

 


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