ROBERTA CORAL

Roberta Coral

 

Roberta Coral vive e lavora ad Oderzo. Si avvicina alla pittura e al disegno sin da bambina, proponendo nelle sue opere ciò che la circonda tra cui paesaggi e figure umane. Arricchisce la sua formazione autodidatta con la frequentazione di corsi artistici accademici e non, ove consolida le nozione sulla tecnica e sulla prospettiva. Quanto appreso si fonde al suo sentire ed inizia così un viaggio, inteso come percorso pittorico, che va verso l’arte informale facendola ininterrottamente interagire con il figurativo ove possibile.

Roberta Coral lavora per cicli pittorici e questo le permette di andare in profondità ai temi trattati, tutti i cicli hanno un nome come: Al Femminile (qui rappresentato), Segrete Armonie, Geometrie, Labirinti e Materia.

Essi siano opere figurative o opere informali, la  congiunzione tra loro c’è sempre e comunque, le opere sviluppano un linguaggio personale dove le forme e i colori si supportano l’un l’altro in modo armonico, cosicché ad ogni opera viene consegnata dall’artista una personale missiva.

Roberta Coral ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali riportando rilevanti esiti e ha offerto e offre pubblicamente il suo lavoro partecipando a mostre collettive e personali grazie alle quali riceve ripetutamente affermazioni sia dalla critica che dai fruitori.

 

 

Addentrandoci nella sua opera veniamo subito affascinati dall’uso del colore e dalle armonie ottenute emblematicamente con la fusione della prospettiva, segno e appunto il colore.

Analizzerei passo passo gli elementi succitati per riuscire ad introdurci nella cifra espressiva così raggiunta dall’artista.

Ogni quadro realizzato da questa artista è sicuramente un oggetto prezioso in quanto riusciamo a vedere in lui la qualità intrinseca dell’opera, poiché essa è stata eseguita con materiali che armonizzano e sono gradevoli alla vista. Scaturisce così una fonte di emozioni e sensazioni che stimolano la fantasia dell’osservatore e riescono a imprigionare per sempre un momento intenso o sfuggevole. L’artista è sempre pronta a svincolare il proprio inconscio, coniugando le proprie emozioni tramite la gestualità della pennellata che si libera in cromatismi lirici ed intensi al contempo. Innamorata della linea che sembra sagomare allusivamente il contorno delle sue forme va spostandosi sempre più verso una poetica astratta delicata e molto femminile. I suoi quadri sono ispirati dall’inconscio, dalla ricerca e indagine continua interiore e personale, mano mano l’artista va a spostare la sua ricerca anche verso l’universo infinito della psiche catturando immagini e sensazioni inesauribili degli stati dell’anima. L’arte della Coral è spontaneamente abbinata ad un profondo senso estetico permeato da un forte gusto personale nell’utilizzo di colori vibranti, a volte contrastanti, a volte affini tra loro e dipinti con una voluta lentezza quasi liturgica ed insita nel compimento del gesto pittorico. Nel ciclo pittorico qui rappresentato “Al Femminile” vi è un ritorno alla figurazione che tende ad un grafismo di tipo illustrativo-scenografico. I personaggi che popolano le opere sono il frutto di un’ispirazione che nasce dall’osservazione del mondo sia esterno che interno. Per meglio comprendere il suo percorso artistico si rende necessario aprire una finestra nella storia dell’arte: Tiziano è stato il primo artista a creare una struttura spaziale solo con il colore. La sua unità pittorica è stata ottenuta con rapporti di colore, modulando e riprendendo lo stesso colore in varie tonalità e variazioni di tonalità, nell’ambito di un dipinto, sempre tenendo presente che i colori creati da giustapposizioni dovevano realizzare anche un’unità. Rubens ha trasportato i componenti delle tonalità della pelle sugli altri oggetti dei suoi dipinti. Di questi insegnamenti la Coral ne fa ampiamente uso e proprio grazie a ciò che nei suoi quadri c’è tanta armonia. Armonia, secondo la radice della parola, dà l’idea di legame, di unione, di accordo e, in pittura, deve considerarsi nella sua relazione col colorito e col chiaroscuro, cosicché armonioso sarà anche un dipinto quando offrirà agli sguardi una gradevole disposizione di colori e di chiaroscuro. In pittura, dunque, l’armonia dipende da una disposizione di toni e di colori che attraggono lo sguardo e lo fermano mediante una ben intesa successione di riposi e di contrasti. Questi contrasti, lungi dal nuocere all’armonia, la favoriscono, ma quanto più sono forti, tanto più l’occhio ha bisogno di larghi spazi su cui riposarsi dalla troppa viva impressione ch’essi gli producono. L’introdurre un colore caldo fra molti freddi gioverà molto all’armonia generale, e le tinte che sembrano urtarsi le une contro le altre, si mostreranno meno discordanti se poste vicine a un colore affatto opposto ad esse.  Un ruolo importante è anche quello del simbolismo cromatico, per cui i colori risvegliano determinate sensazioni o immagini oppure sentimenti.
Così, nella nostra cultura, il nero si identifica con il lutto, il rosso con l’amore, l’azzurro con la fedeltà, ecc… Tutto ciò descritto è ampiamente riscontrabile nell’opera di Roberta.

Nell’opera della Coral essa sia figurativa o informale scorgiamo la scena e il costume, il luogo e il mondo, il momento e la parvenza. Attraverso questi cardini spazio temporali si sviluppa il senso della percezione e della bellezza, che permette di progettare, creare storie ed emozioni. La scenografia usata perlopiù nelle opere a tema figurativo come nel ciclo “Al Femminile”, è l’arte magica che rende possibile ogni rappresentazione e sa mescolare sapientemente, architettura, storia, pittura, scultura e decorazione. Attraverso questi cardini spazio-temporali si sviluppa il senso della percezione e della bellezza, che permette di progettare, creare storie, tracciare emozioni. Utilizzando la propria preparazione la Coral immette i suoi saperi spaziando dal fare al progettare diventando il vero direttore artistico di ciò che rappresenta. Con il suo gusto plastico ed estetico, l’artista getta le basi per la progettazione dinamica di qualsiasi evento scenico, perché in ogni quadro esso sia figurativo o informale ciò che lei rappresenta è una scena di vita vissuta fisicamente, ma anche uno spazio dell’anima. Arte introspettiva dunque, arte che continuamente racconta pezzi della propria storia, racconta la vita organizzata dentro se, storie che contengono una propria saggezza, l’esperienza del vissuto.

Grazie alla pittura c’è più possibilità di comunicazione proprio perché essa è recepita anche da chi non parla la nostra lingua e non appartiene alla nostra cultura. I quadri della Coral raccontano dunque il suo vissuto, ciò che narra è ciò che lei sente, ciò che propone sono scorci della sua vita interiore. I cicli pittorici così distinti sono romanzi di vita vissuta, figurativamente o informalmente e sono una meravigliosa raccolta di stati d’animo e esperienze vissute, come l’emozione nell’ascoltare la musica  o ammirare un volto con le sue nascoste espressioni e messaggi appena celati.

Raffaella Ferrari

Critico d’arte

 

 

 

 

 

 


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