Il percorso artistico di Cristina Suligoi è stato caratterizzato da una successione di traguardi accademici e sperimentazioni che ne attestano la profonda dedizione all’arte. Ha iniziato la sua formazione conseguendo la Maturità in Arti Applicate, con una specializzazione nell’arte del Tessuto, presso l’Istituto Statale d’Arte “Max Fabiani” di Gorizia. Ha successivamente perfezionato le sue competenze diplomandosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel settore della Decorazione. Infine, ha coronato il suo percorso di studi con la laurea in Scienze della Formazione e dell’Educazione, un ambito che ha sempre rappresentato una vocazione profondamente sentita dall’artista.
Le sperimentazioni artistiche di Cristina nel corso del tempo hanno rivelato la sua attuale passione per l’acquerello, tuttavia in una prospettiva innovativa. I suoi acquerelli si manifestano come opere d’arte vibranti e vivide, in cui si possono ammirare velature ed evanescenze, ma anche una sorprendente corporeità. Attraverso l’uso sapiente delle macchie di colore, emergono figure che assumono la forma di eterei spiriti di luce, risultato forse della sintesi di un pensiero volto a superare il mero corpo e raggiungere l’essenza stessa delle cose. Questa profonda ricerca spirituale e lo studio dell’arte nella sua essenza si riflettono nei suoi dipinti, in cui i “drappeggi” interiori prendono forma ed emergono gradualmente, mettendo in risalto un lungo e intenso percorso interiore che va oltre la materia.
Si pone così l’accento sull’importanza di un’autentica progettazione mentale, unita a un’esperienza significativa, svolta con costanza e finalizzata al raggiungimento del consolidato livello artistico che Suligoi ha saputo conquistare. Nei suoi acquerelli, si percepisce un intenso gioco tra colori chiari e scuri, ma ciò che rende il lavoro di Cristina davvero unico è la sua consapevolezza dell’equilibrio cromatico. Molti artisti creano dipinti che presentano una gamma di colori affini, magari tutti in tonalità degli azzurri, ma senza la presenza di un accenno di colore caldo, l’occhio dello spettatore si affatica e perde interesse rispetto a ciò che osserva. Allo stesso modo, se predominano i colori caldi, diventa necessario trovare un punto di riposo per l’occhio, un angolo pacificante in cui inserire, anche se solo accennate, campiture di colori freddi. Suligoi è maestra nell’individuare questi equilibri euritmici all’interno della sua narrazione artistica, creando acquerelli che catturano l’attenzione e stimolano la curiosità del pubblico.
In conclusione, Cristina Suligoi ci offre una visione affascinante del suo percorso artistico, caratterizzato da sperimentazioni coraggiose e da un profondo amore per l’acquerello, che viene interpretato attraverso una prospettiva innovativa. Le sue opere sono vibranti e intrise di significato. L’accuratezza del suo equilibrio cromatico e la profondità spirituale dei suoi dipinti mettono in evidenza la maestria artistica e il costante impegno nell’esplorare quel mondo indistinto che si fa luce attraverso timidi segni, tracciati dagli spiriti della luce stessa.
Raffaella Rita Ferrari