Ogni artista che vive intimamente la propria Arte quale vocazione predestinata, costruisce nella realizzazione creativa una vita ‘altra’ che corre parallela rispetto all’esistenza quotidiana. Una dimensione ideale, talvolta catartica, in cui è possibile esprimere una rinascenza, un rinnovamento interiore che avvicina a quella Coscienza pura che è il fine ultimo del cammino terreno. Vite Nove vuol sottintendere tutto questo. Sono i percorsi di due artisti che stanno vivendo, rispettivamente, una realtà doppia, aumentata. La prima convenzionale, la seconda dettata da ragioni profonde e segrete che nel tempo sono divenute imprescindibili, necessarie, forse suggerite da quell’ipotetico Alter che abita il mondo spirituale e psichico. In fondo, tutti desideriamo una vita nuova, uno spazio interiore di aria cristallina e vera luce dove poter essere semplicemente noi stessi, senza mistificazioni, così come invitava Nietzsche nella sua celebre esortazione filosofica. E sono proprio le contaminazioni fuori dal tempo di Milani o le scene transrazionali della Zeugna a sostenere tale esortazione dentro la Natura e la storia e, allo stesso tempo, al di fuori di queste, in dimensioni privatissime custodite dalle infinite ragioni del Cuore.
